BASSANO DEL GRAPPA – Provincia e Diocesi di Vicenza

11965

L’attuale convento di Bassano del Grappa, presso la chiesa di S. Sebastiano, fu acquistato nel 1823, ma la prima sede dei Cappuccini in Bassano non era stata quella.

Nel 1568 si erano stabiliti a mezzogiorno della città, lungo il Brenta, in località Salbeghe, dove avevano costruito la chiesa di Ognissanti. Quel primo convento, anzi, aveva assunto per essi una particolare importanza, perché era stato per lunghi anni sede di noviziato e lì si erano formati alla vita francescana moltissimi religiosi. Si ricordano maestri dei novizi austeri, amanti delle nostre tradizioni, che seppero forgiare generazioni di Cappuccini. La storia ne ricorda alcuni: p. Mario da Viadana (†1620), p. Serafino da Sant’Eulalia (†1628), p. Geremia (Parisetto) da Venezia (†1624), p. Stefano bergamasco (†1630), p. Girolamo da Belluno (†1671), p. Benedetto da Verona (†1645).

Allontanati i religiosi nel 1810, il convento fu acquistato da un sacerdote diocesano, che lo adattò a orfanotrofio. I frati non poterono più riaverlo. Perciò quando ritornarono a Bassano, nel 1823, dovettero acquistare la chiesa di S. Sebastiano e il monastero annesso, siti lungo il Brenta nel borgo “Margnan”, dalla parte opposta della città.

La chiesa di S. Sebastiano era stata realizzata dalle monache Agostiniane negli anni 1482-1489 sul luogo di una preesistente chiesetta campestre dedicata a S. Pancrazio. La nuova chiesa era stata consacrata il 10 aprile 1489. Nel 1810, a seguito del decreto napoleonico, le monache lasciarono per sempre il complesso. Dopo la soppressione sabauda del 1867, dopo lunghe pratiche burocratiche, il Ministero riconobbe il diritto di proprietà privata ai Cappuccini, che si affrettarono a rientrare al convento di S. Sebastiano.

Il convento di Bassano fu per lungo tempo sede del noviziato. Qui si sono formati alla vita religiosa quasi tutti i Cappuccini dei tempi recenti. Ne ricordiamo alcuni: S. Leopoldo Mandic´ (1966-1942), che indossò l’abito religioso il 2 maggio 1884 nella cappellina che sorge in un angolo dell’orto; il Beato Andrea Giacinto Longhin (1863-1936), che fu poi vescovo di Treviso; e i vescovi Luca Ermenegildo Pasetto (1871-1954), Vigilio Federico Dalla Zuanna (1880-1956), Cornelio Sebastiano Cuccarollo (1870-1963), Ignazio Giovanni Battista Dal Monte (1897-1963), Giacinto Giovanni Ambrosi (1887-1965), Girolamo Bortignon (1905-1992), Afonso Nteka (1940-1991), Pierluigi Scarpa (1925-), Flavio Roberto Carraro (1932-), Anastácio Kahango (1937-), Serafim Shyngo ya Hombo (1945-). Un cenno particolare merita p. Roberto Cecchetto (1869 – 1939), oriundo da Nove, alla periferia di Bassano, entrato nel noviziato il 24 giugno 1898, quando era già sacerdote e laureato in teologia e filosofia, divenuto più tardi uno dei più robusti e travolgenti oratori del primo quarto del secolo scorso.

Dopo una parentesi di un paio d’anni a Belluno (1970-1972) e di una decina a Lendinara (RO) (1977-1987), nel 1988 la sede dell’anno di noviziato ritornò a Bassano. Vi rimase fino al settembre 1998, quando, per una maggiore collaborazione tra Province cappuccine limitrofe, venne trasferita ad Arco (TN).

Il convento, dopo un restauro radicale eseguito nel 1980, ospita l’infermeria per i frati e la mensa per i poveri. Da alcuni anni, poi, sono aperti dei locali dove sono raccolti oggetti di vita e dell’attività dei cappuccini veneti del passato. In appositi locali è custodita anche una raccolta di ceramiche e di altri vasi e strumenti sanitari che appartenevano alla farmacia dell’antico convento, una pregevole raccolta di immagini devozionali e un buon numero di matrici in rame di stampe del 1600.

[Fonte: «I nostri luoghi: cenni storici e attività attuali», in Stato personale e locale, Curia provinciale, Venezia-Mestre 2017, pp. 28-29].

Contatti

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