ARCO – Provincia e arcidiocesi di Trento

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Il convento fu fondato nel 1585 grazie all’interessamento dei Conti d’Arco, dinastia della zona, presso la chiesetta di S. Lorenzo in Monte. Accanto al convento fu costruita una chiesa, dedicata a San Lorenzo, consacrata il 25 marzo 1593.

Si ricorda in particolare l’anno pestilenziale del 1630, durante il quale sei frati sono morti assistendo gli appestati.

Nel 1734 il convento fu staccato dalla Provincia Veneta per formare con i conventi di Trento, Rovereto e Ala la Custodia generale di Trento.

Nel 1740 ad Arco si aprì il noviziato.

Il 31 maggio 1787, per decreto dell’imperatore Giuseppe II, il convento fu soppresso, ma fu abbandonato solo il 29 novembre dello stesso anno: è l’unico convento della Provincia a subire questa disavventura. Il 15 maggio 1794 il convento fu posto all’asta e acquistato dal sig. Francesco Muzzi e, in parte, dal conte Luigi d’Arco. Nel 1800 l’imperatore Francesco II ricostituì il convento e il sig. Muzzi restituì la sua parte; non così il conte d’Arco, che innalzò invece la palazzina sul monte.

Nel 1810 il convento venne soppresso un’altra volta assieme a tutti gli altri conventi della  Provincia da Napoleone: rinacque con gli altri nel 1815.

Nel 1842 si comprò la villetta costruita sul monte dal conte Luigi d’Arco: congiunta al convento con galleria, vi si collocò la biblioteca. Distrutta dal bombardamento nel 1916, ne rimane l’attuale nicchione.

Nel 1909 si ingrandì il convento con l’aggiunta dell’ala est.

Nel 1915 il convento fu evacuato per la prima guerra mondiale; a custodia vi rimase solo p. Fortunato Sommadossi. Il 29 maggio 1916 fu bombardato dai cannoni del monte Baldo: venne abbattuta l’ala meridionale del convento, sconquassata la chiesa e tutto il resto. Fu ricostruito dal Genio militare nel 1921.

Il convento di Arco fu sede di noviziato durante gli anni della Custodia tridentina e poi della Provincia mantovana. Lo ridivenne dopo la ricostruzione del 1921, quasi in continuità.

Nel gennaio del 1998 il Ministro provinciale, p. Modesto Sartori, con il suo Definitorio offrì al Ministro provinciale dei Frati Cappuccini di Venezia la possibilità di un noviziato comune nel convento di Arco, che nel frattempo era stato completamente ristrutturato e rinnovato. I Cappuccini veneti accettarono l’offerta, per cui nel settembre 1998 il convento di Arco ridiventò ancora una volta sede di noviziato, e questa volta sede di noviziato interprovinciale.

Dal settembre 2007, con lo spostamento del noviziato interprovinciale (delle Province di Venezia, Trento e Milano) a Lovere (Bg), la fraternità di Arco diventò fraternità di accoglienza e animazione per la Pastorale giovanile e vocazionale.

Per la sua ubicazione, povertà e semplicità, il convento si presta anche per incontri di preghiera, esercizi, esperienze di spiritualità e convegni.

[Fonte: «I nostri luoghi: cenni storici e attività attuali», in Stato personale e locale, Curia provinciale, Venezia-Mestre 2017, p. 25].

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