Adagiata in una ridente conca ai piedi delle Prealpi Giulie e del Carso, Gorizia, per la sua particolare posizione geografica punto di contatto di varie popolazioni, è sempre stata al centro di interessi contrastanti, di incontri e di scontri. Estintasi la dinastia dei Conti di Gorizia nel 1500, la città venne ereditata dalla monarchia asburgica, ai cui destini rimase legata – tranne una parentesi di dominio Veneziano ed alcuni brevi periodi di occupazione napoleonica – sino alla fine della prima guerra mondiale per poi passare definitivamente all’Italia.
Alla fine della seconda guerra mondiale, come conseguenza del disastroso conflitto, subì lo smembramento dell’antico tessuto provinciale e l’imposizione di un tracciato di frontiera che attraversava lo stesso abitato cittadino. Vicende storiche che caratterizzarono anche la presenza cappuccina in città.
Il convento dei Cappuccini fu fondato dalla Provincia Veneta nel 1591. Per le pressioni dell’arciduca Ferdinando d’Austria, nel 1609 venne incorporato al Commissariato di Stiria, che nel 1608 era stata separata dalla Provincia Austro-Boema. La Stiria sarà anche sede della Curia provinciale.
Durante la guerra 1915-18, il convento di Gorizia fu quasi totalmente distrutto. La dissoluzione della monarchia asburgica, dopo la prima guerra mondiale, portò allo scioglimento della gloriosa Provincia della Stiria.
Nel 1923, con decreto della Santa Sede il convento dei Cappuccini di Gorizia passò alla Provincia del Veneto e Friuli-V.G., e nel 1926 fu riedificato. La chiesa primitiva, dedicata all’Assunta e a S. Francesco d’Assisi, venne ampliata negli anni 1909-10 e riconsacrata il 18 giugno 1911.
Negli anni 1960-1962 il convento fu ampliato con due nuove ali mancanti, tanto da formare un ampio chiostro. Un’ala del convento fu adibita a sede della Gioventù Francescana (GIFRA) ed è stata inaugurata il 7 ottobre 1962.
Restauri recenti (2000) hanno interessato la facciata della chiesa e un’ala del convento.
Oltre all’attività caritativa (soprattutto attraverso la mensa dei poveri) e alla pastorale tradizionale, in particolare del ministero della riconciliazione, viene curata anche l’assistenza all’Ordine Francescano Secolare (OFS), che ha qui la sede regionale. Nel 1972 fu pure affidata ai Cappuccini la cappellania dell’ospedale civile.
[Fonte: «I nostri luoghi: cenni storici e attività attuali», in Stato personale e locale, Curia provinciale, Venezia-Mestre 2017, p. 34].
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